SECONDO UNO STUDIO, SONO IN FORTE DECLINO GLI UCCELLI E I MAMMIFERI IMPOLLINATORI

PettirossoSecondo il nuovo  Studio Global Trends in the Status of Bird and Mammal Pollinators – realizzato grazie ad una collaborazione tra United Nations Environment Programme World Conservation Monitoring Centre (Unep -Wcc), International Union for Conservation of Nature (Iucn), Università la Sapienza di Roma e  BirdLife International- «Lo stato di conservazione delle specie di uccelli e mammiferi impollinatori si sta deteriorando», con sempre più specie a rischio estinzione.

In media, negli ultimi decenni, 2,4 specie di uccelli e mammiferi impollinatori all’ anno sono stati spostati  nella categoria Lista rossa vicina all’estinzione, con un sostanziale aumento del rischio di estinzione per tutte queste specie.

Il principale autore dello studio, Eugenie Regan dell’Unep –Wcc, spiega che «Il nostro studio è la prima valutazione globale delle tendenze dei trend degli impollinatori e  dimostra un trend preoccupante che può avere un impatto negativo sui servizi di impollinazione globali, il cui valore stimato è superiore a  215 miliardi di dollari».

Il 9% di tutte le specie di uccelli e di mammiferi attualmente conosciute sono impollinatori noti o presunti. Tra i mammiferi i principali impollinatori sono i pipistrelli che fecondano un gran numero di piante economicamente ed ecologicamente importanti come le agave ed i  cactus. Gli uccelli importantissimi per l’impollinazione comprendono i colibrì,  i melifagidi, i nettarinidi e gli zosteropidi. Circa il 90% delle piante da fiore vengono impollinate dagli animali e tra queste specie ce ne son molte che sono importantissime fonti di cibo per gli esseri umani, ma ci sono anche specie che diventano foraggio per il bestiame,  che forniscono sostanze medicinali e materie prime per altri scopi.

Per determinare l’andamento dello stato globale degli uccelli e dei mammiferi impollinatori, gli autori dello studio hanno utilizzato il Red List Index (RLI),  un metodo consolidato che evidenzia i probabili trend di sopravvivenza nel tempo per insiemi di specie, utilizzando i dati provenienti da La Lista Rossa Iucn. Il RLI è basata sulla percentuale di specie che  vengono spostate da una categoria all’altra della Lista Rossa, sia che si allontanino e che si avvicinino all’estinzione. Un approccio che dovrebbe essere ampliato per includere i gruppi tassonomici che contribuiscono in modo più significativo dei vertebrati all’impollinazione, come api e vespe (Imenotteri) e farfalle (Lepidoptera).

Infatti, conme sottolinea uno degli autori, Michael Hoffmann, senior scientist  della Species Survival Commission dell’Iucn, «La stragrande maggioranza dell’ impollinazione è effettuata dagli invertebrati, come le api, ma purtroppo  la mancanza di risorse disponibili per le valutazioni delle specie significa che non possiamo ancora determinare il trend globale nello stato di queste specie impollinatrici. Tuttavia, questi risultati iniziali per gli uccelli e mammiferi impollinatori non promettono nulla di buono per i trend degli  insetti impollinatori».

La causa principale del declino di una gran parte delle specie di impollinatori, sia tra gli uccelli che tra i mammiferi, è la perdita di habitat causata dall’agricoltura non sostenibile. 

I mammiferi impollinatori, come i pipistrelli della frutta di grandi dimensioni,  sono anche fortemente influenzati da caccia di selvaggina,  mentre gli uccelli sembrano essere più colpiti dall’impatto delle specie aliene invasive.

Tra il 1988 e il 2012, 18 specie di uccelli impollinatori  sono passati ad una categoria di rischio più elevata nella Lista Rossa Iucn. I ricercatori fanno l’esempio  del  melifagide  reggente (Xanthomyza Frigia) che è passato dalla Endangered  a quella Critically Endangered  per il rapido declino della popolazione causato da siccità, perdita di habitat causata dall’agricoltura intensiva e probabilmente dalla competizione  con altre specie. Nessuna specie di uccelli impollinatori ha migliorato la sua posizione nella Lista Rossa.Pipistrello Tra il 1996 e il 2008, 13 specie di mammiferi identificate come impollinatori sono entrati nelle due categorie di maggiore minaccia di estinzione, mentre solo 2 specie hanno visto migliorare la loro situazione.  Qui i ricercatori fanno l’esempio del pipistrello  Platyrrhinus chocoensis, passato dalla categoria Vulnerable  a quella Endangered  per  l’occupazione del suo habitat con piantagioni di cacao, mentre tra i mammiferi non volanti il peggio messo sembra il lori lento della Sonda (Nycticebus coucang), passato da Near Threatened  a Vulnerable  perché viene catturato per venderlo come animale da compagnia e per la perdita di habitat. Va meglio per la  volpe volante di Pemba (Pteropus voeltzkowi) che, grazie ai programmi di conservazione comunitari che assicurano una protezione dei siti dei posatoi, esce dalla categoria Critically Endangered  per andare nella più tranquilla Vulnerable.

Tratto da:

Logo greenreport.it del 13 Marzo 2014