PERCHE’ I CANI SCODINZOLANO COSI’ TANTO?

I cani domestici ( Canis familiaris; di seguito cani) sono il carnivoro più diffuso al mondo: con una popolazione stimata di un miliardo di individui, sono presenti in quasi tutte le aree in cui è presente l’uomo. Attraverso il semplice atto di condividere lo spazio fisico, gli esseri umani interagiscono direttamente con i cani in molti contesti e devono utilizzare diversi segnali e modalità per comunicare in modo efficace con loro.

Lo scodinzolare è un comportamento evidente nei cani domestici (Canis familiaris). 

I cani hanno una vasta gamma di modalità espressive, che nel corso di migliaia di anni di domesticazione noi umani abbiamo imparato a riconoscere e interpretare: abbaiano, muovono le orecchie, usano gli occhi… e ovviamente scodinzolano, e più in generale usano la coda per comunicare felicità, ma anche nervosismo o paura.

Come detto, lo scodinzolìo è per i cani un linguaggio a parte. I cani agitano la coda quando sono felici, per esempio quando vedono il loro padrone, e in questo caso la muovono in senso orario. Al contrario, quando si sentono in pericolo e vogliono allontanarsi dalla fonte scodinzolano in senso antiorario. In più, studi precedenti, hanno dimostrato che un cane allevato da un umano scodinzola molto di più di quanto faccia un cucciolo di lupo sempre cresciuto in cattività, a dimostrazione che questo gesto è tipico dei cani in particolare. Che si sarebbero quindi “inventati” lo scodinzolìo costante in qualche momento compreso tra i 50.000 e i 15.000 anni fa, quando abbiamo cominciato il processo di domesticazione: non sarebbe l’unico caso di comportamento insorto in seguito al contatto prolungato con noi umani.

Le code dei cani sono un’estensione della colonna vertebrale, ma si sa poco su come i movimenti della coda siano controllati a livello neurofisiologico. 

È probabile che sia coinvolto il cervelletto, dato che la stimolazione elettrica nel nucleo fastigio è accompagnata da un aumento dell’agitazione. Lo scodinzolare è un comportamento asimmetrico, con i cani che mostrano pregiudizi laterali a seconda degli stimoli che incontrano. Ciò suggerisce la lateralizzazione del cervello nei cani. 

I cani mostrano una propensione allo scodinzolamento del lato destro, determinata dall’attivazione dell’emisfero sinistro, per stimoli che hanno una valenza emotiva positiva (l’animale sta provando delle emozioni positive come la vista del cibo o mostrati al loro proprietario o ad una persona familiare). Al contrario, mostrano uno scodinzolamento distorto a sinistra, quindi un’attivazione dell’emisfero destro, per gli stimoli che suscitano il ritiro (ad esempio quando viene mostrato un cane dominante non familiare o quando si trovano in situazioni aggressive).

Ma come è nato e come si è evoluto questo comportamento? Esistono in realtà due correnti di pensiero in merito.

Alcuni ritengono infatti che sia stato l’uomo a selezionare (inconsapevolmente) durante il processo di addomesticamento, i cani che scodinzolavano più frequentemente. Tutto ciò sarebbe dimostrato da alcune ricerche che indicano la preferenza del nostro cervello per i movimenti ritmici.

Secondo un’altra teoria invece, potrebbe essere tutta una questione genetica. Sempre dopo una selezione iniziale avvenuta per docilità, l’anatomia della coda si sarebbe potuta modificare dopo i vari processi di addomesticamento, elicitando lo scodinzolio.

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