PRIMA RELAZIONE PNAA -ALIMENTAZIONE ANIMALE, UN ANNO DI ISPEZIONI E CAMPIONAMENTI

Il Ministero della Salute pubblica gli esiti dei controlli ufficiali svolti nel 2018, il primo anno di applicazione del Piano Nazionale di controllo ufficiale sull’alimentazione animale (PNAA).
L’Ufficio 7 (Alimentazione Animale) della Direzione Generale di Sanità Animale ha pubblicato il primo report di applicazione del PNAA 2018- 2020. La relazione riguarda i controlli ufficiali eseguiti nel 2018 lungo la filiera dei mangimi dai Servizi Veterinari delle Asl coordinati dai Servizi Veterinari Regionali e dalle Autorità Competenti dei PIF e degli UVAC. I controlli sono sia di tipo ispettivo che analitico.
Controlli ispettivi- Nel 2018 i controlli hanno riguardato 25.782 ingressi e 2.090 attività ispezionate presso gli OSM, dalla produzione primaria fino alla somministrazione dei mangimi agli animali in allevamento (sia quelli che miscelano si  che quelli che non miscelano mangimi in azienda). La relazione evidenzia ” un netto aumento”, di 210 casi, delle non conformità rilevate. “Ciò non può non essere interpretato – commenta il Ministero- come espressione di efficienza ed efficacia dell’attività di controllo ufficiale svolta dai Servizi Veterinari”.
Le principali carenze riscontrate nel corso delle verifiche ispettive, presso gli OSM, hanno riguardato:
− carenze dei piani di autocontrollo;
− mancata/errata compilazione dei registri di carico e scarico;
− mancata idoneità dei requisiti strutturali;
− inadeguate procedure per la gestione del Carry-Over;
− modalità non idonee di stoccaggio dei mangimi;
− insufficienti programmi di protezione da parassiti;
− mancanza/insufficiente formazione degli operatori;
− mancanza di autorizzazioni.
Controlli analitici- Nel 2018, sono stati prelevati n. 10.836 campioni ufficiali di mangimi, per la ricerca di:
-costituenti di origine animale non ammessi nei mangimi,
-Salmonella spp.,
-sostanze farmacologicamente attive e additivi destinati all’alimentazione animale,
-sostanze indesiderabili che includono anche i contaminanti ambientali (micotossine, diossine, melamina, pesticidi e altri),
-organismi geneticamente modificati (OGM).
Dalle analisi effettuate, ad opera dei Laboratori Ufficiali degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, sono risultati  97 campioni non rispondenti a quanto richiesto dalla normativa, che rappresentano lo 0,89% del totale dei campioni prelevati. Il 99,11% dei mangimi è risultato conforme alle analisi di laboratorio.
Si evidenzia un aumento delle non conformità a carico delle materie prime (+4,96%) una diminuzione delle non conformità a carico dei mangimi composti (-4,11%). Relativamente ai luoghi di prelievo, la relazione segnala “una marcata diminuzione delle non conformità rilevate in allevamento” rispetto all’anno precedente (-15,48%) ed un aumento di quelle rilevate presso gli impianti di produzione (+2,49%).
Una criticità ancora non risolta del PNAA riguarda una parte di campionamenti per i quali non è possibile conoscere il luogo di prelievo. Infatti, la rendicontazione del programma di contaminazione da Micotossine, attualmente data la complessità dei dati richiesti, non riporta i luoghi di prelievo.
Campionamento su sospetto– Nel 2018 risultano 91 campioni in 12 Regioni. Il volume di attività su sospetto è più che raddoppiata rispetto a quello dell’anno precedente (+51 campioni) ed è stata effettuata anche da due Regioni in più. “Questa attività evidenzia la sensibilità dei Servizi Veterinari verso possibili fonti di pericolo e rischi emergenti presenti nel proprio territorio di competenza, considerando che l’attività di campionamento su sospetto è l’espressione di una meno evidente attività di indagine epidemiologica che spesso richiede molto impegno e tempo da parte dei Servizi Veterinari che lavorano in collaborazione anche con i servizi di altri territori”.
Tale attività ha rilevato in tutto 12 casi di non conformità che corrispondono al 13,18% dei campioni prelevati, percentuale diminuita rispetto al 2017 di 15%.
Il campionamento su sospetto ha principalmente riguardato la verifica dell’eventuale presenza di
micotossine ( 48,35% del totale campioni). Si è trattato di campioni, prevalentemente di materie prime ma anche di mangimi composti, soprattutto per ruminanti da latte (39) ma anche per suini, sono stati prelevati essenzialmente per la ricerca di Aflatossina B1, in seguito a positività su campioni di latte prelevati in autocontrollo per presenza di Aflatossine M1, o in seguito precedenti non conformità o ispezioni che hanno rilevato scarse condizioni igieniche, nonché in seguito a rilievi clinico anamnestici. Questa attività ha messo in evidenza n. 9 campioni non conformi, in mangimi a base cereali destinati a bovini, ovini e suini.
La verifica della eventuale presenza di
Salmonella spp. ha riguardato il 29,67% del totale campioni, prelevati in alcuni casi in seguito a problemi di salute manifestati dagli animali e in altri in seguito a positività in campioni ufficiali del piano Salmonellosi, o segnalazioni dei consumatori. L’attività ha rilevato 1 campione non conforme di farina di soia per presenza di Salmonella Agona ed ha generato una notifica RASFF).
La ricerca di
principi farmacologicamente attivi e coccidiostatici in mangimi completi ha riguardato il 10,98% del totale: due campioni di acqua di abbeverata per avicoli conteneva residui di antibiotici.). In seguito ad alcune segnalazione dei consumatori sono stati eseguiti verifiche (il 4,39% del totale) per presenza di corpi estranei in mangimi composti per animali da compagnia e in un caso in mangime per ovaiole. Tutti sono risultati conformi.
Etichette– Sono state verificate diverse forme di etichettatura con il riscontro di n. 49 irregolarità contro le n. 32 riscontrate l’anno precedente. L’irregolarità principale riguarda i claims salutisti -di tipo medico che vantano effetti farmacologici- non sufficientemente comprovati sia in mangimi per animali da compagnia che non. L’assenza di indicazioni è la seconda irregolarità riscontrata per numero di casi.
Importazione– Nell’anno 2018 sono state rilevate complessivamente 10 partite non conformi, pari allo 0,19% delle partite presentate all’ingresso in Italia. Tutte le partite non conformi sono state rispedite verso il Paese terzo di provenienza.
Criticità regionali– Nonostante si noti un miglioramento generale alcune Regioni ancora non hanno rispettato i criteri forniti dal PNAA. Il Ministero della Salute chiede “maggiore attenzione  verso questa delicata ed importante fase dei controlli ufficiali”. Permangono inoltre  difficoltà a reperire gli operatori dove eseguire i campionamenti per alcuni programmi di controllo come per la verifica del carry-over, oltre alla difficoltà di reperimento di alcune matrici per la ricerca di OGM (soprattutto nel circuito biologico), di diossine (olio di pesce) e contaminanti (farina di pesce-arsenico). “Ciò crea difficoltà nel raggiungimento della numerosità campionaria assegnata alla Regione/Provincia Autonoma e/o nella scrupolosa attuazione del Piano di controllo, in relazione alle matrici da rilevare”– fa notare il Ministero.
Viene inoltre segnalato ancora un ritardo nella consegna dei referti analitici da parte dei laboratori ufficiali, sopratutto per alcune tipologie di analisi effettuate presso Istituti Zooprofilattici non territorialmete competenti.

Rapporto sui controlli ufficiali nel settore dell’alimentazione animale, 2018

Tratto dadel 08 Luglio 2020