ALLEVARE INSETTI CON SCARTI AGRICOLI, PER MANGIMI ANIMALI

Secondo il rapporto speciale dell’Ipcc sui cambiamenti climatici e l’uso del suolo circa il 23% delle emissioni di gas serra di origine umana proviene da agricoltura, silvicoltura e altri usi del territorio; quasi un quarto di tutte le emissioni antropogeniche di gas climalteranti sono dunque concentrate in quest’ambito, all’interno del quale a sua volta l’allevamento del bestiame costituisce una fetta importante (il 14,5% di tutte le nostre emissioni di gas serra, secondo una precedente analisi della Fao). Per contrastare i cambiamenti climatici è dunque urgente sia ridurre sia migliorare il consumo di carne: per questo la Regione Toscana ha appena finanziato il progetto Feeds, che – grazie al coordinamento scientifico dell’Università di Pisa – mira a utilizzare gli scarti agricoli per allevare insetti da cui ricavare farine proteiche per produrre mangimi animali di qualità.

«L’idea è quella di utilizzare i resti agricoli, principalmente spezzato di cereali e residui di mondatura degli ortaggi, come substrati per l’allevamento di insetti da utilizzare per produrre mangime – spiega la professoressa Elisabetta Rossi dell’Ateneo pisano, referente scientifico di Feeds – l’obiettivo è quindi di trasformare degli scarti in una risorsa creando così anche una nuova attività all’interno delle aziende agricole».

Nei tre anni del progetto sarà costruito un impianto in grado di utilizzare gli scarti agricoli per l’allevamento di due specie di insetti, la mosca soldato nera (Hermetia illucens) e il verme delle farine (Tenebrio molitor). Il passo successivo sarà la produzione di larve e pupe essiccate e macinate da trasformare in farine proteiche per mangime di pesce, animali da compagnia e specie avicole. Infine, applicando i principi dell’economia circolare e della bioeconomia, il progetto prevede la produzione di compost a partire dai residui dell’allevamento di insetti.

Nell’ambito di Feeds, il ruolo specifico dell’Università di Pisa sarà quello di mettere a punto le metodiche di allevamento degli insetti in funzione dei substrati disponibili e di ottimizzare i processi di produzione delle farine. La conoscenza della biologia degli insetti e la capacità di condurne l’allevamento costituiscono infatti un presupposto di base per ottenere una produzione di qualità idonea al commercio.

«Nel mondo occidentale si parla molto dell’utilizzo degli insetti nell’alimentazione umana e animale – conclude Elisabetta Rossi – tuttavia, mentre l’uso diretto da parte dell’uomo incontra oggi ostacoli culturali, l’impiego nell’alimentazione animale potrebbe contribuire alla sostenibilità delle produzioni zootecniche, e ci riguarda indirettamente come consumatori. Diffondere una adeguata conoscenza in questo ambito, può contribuire ad un’educazione alimentare corretta, informata e indirizzata verso la sostenibilità».

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