LETTERA A CALDORO: GARANTIRE IL 100% DEI CONTROLLI SUL PATRIMONIO ZOOTECNICO NEL SANNIO

MuccheSenza le certificazioni sanitarie dal 1 luglio le aziende zootecniche sannite non potranno commercializzare alcun prodotto. “Un disastro annunciato”.
Preoccupato ed in grande fermento il mondo degli allevatori sannita in seguito alle notizie che arrivano in merito ai Servizi Veterinari dell’Asl di Benevento secondo le quali, relativamente al primo semestre del 2014, ad oggi solo il 30 % delle profilassi obbligatorie sono state eseguite sul patrimonio zootecnico del Sannio. Il parco zootecnico sannita che rappresenta il 20 percento di quello regionale è composto: da circa 49.000 bovini, 2.000 bufaline, 62.000 ovi-caprini, 165.000 suini detenuto da un totale di circa 5.000 aziende.
L’europarlamentare uscente Clemente Mastella ha scritto al Governatore della Campania Stefano Caldoro sulla carenza di medici veterinari per le attività di profilassi.
Nella missiva, pubblicata dalla stampa locale, Mastella, dopo un incontro con numerosi allevatori della provincia di Benevento, “fortemente preoccupati perché la loro attività è seriamente a rischio”. Si legge che “la Asl, non riesce a rispettare i tempi previsti dalla legge per procedere alle profilassi del patrimonio zootecnico bovino, bufalino, ovi-caprino e suino. Si tratta della profilassi contro la tubercolosi, la brucellosi, la leucosi, la cosiddetta malattia vescicolare dei suini. Di fatto, al momento solo il 30 per cento del patrimonio zootecnico della provincia di Benevento risulterebbe sottoposto a profilassi, mentre la legge impone la profilassi al 100 per cento entro il 30 giugno prossimo. Se non si riuscirà a garantire il 100% dei controlli sull’intero patrimonio zootecnico del Sannio, dal 1 luglio scatterà automaticamente la decadenza delle ‘Qualifiche Sanitarie’. Senza le certificazioni sanitarie dal 1 luglio le aziende zootecniche sannite non potranno commercializzare alcun prodotto (animali, carni e latte). Insomma, un disastro annunciato”.

“Pare che il problema sia legato alla carenza di personale specializzato – fa notare  Mastella – l’Azienda sanitaria non disporrebbe di medici veterinari in numero sufficiente, tale da assicurare, nei tempi stabiliti, tutti i controlli richiesti dalle normative regionali, statali ed europee. Se così è, sarebbe doveroso un intervento straordinario del management Asl, che potrebbe affidarsi ai tanti liberi professionisti che operano in provincia di Benevento. In tal modo verrebbero tutelati i diritti degli allevatori ad ottenere le profilassi ed a mantenere le rispettive ‘Qualifiche Sanitarie’. Inoltre, la stessa Asl potrebbe scongiurare il rischio di ingenti ed insostenibili richieste di risarcimento danni da parte degli allevatori danneggiati. L’augurio è che chi di dovere intervenga, in tempi brevissimi, per evitare al Sannio quella che si preannuncia come una grave sciagura economica e sociale. La zootecnia rappresenta una voce fondamentale dell’economia sannita e va assolutamente tutelata e sostenuta. Gentile Presidente, sono certo che Lei farà tutto quanto è nelle Sue possibilità per trovare soluzioni adeguate”.

La posizione di Coldiretti
La Coldiretti sannita ha dato voce al malessere ed al rischio paventato dai propri allevatori ed ha inviato una ferma protesta al presidente della giunta regionale, all’assessore regionale all’agricoltura ed al direttore generale Asl BN 1. Relativamente al settore bovino ed ovi-caprino il non rispetto totale dei protocolli sanitari di controllo e profilassi, con cadenza semestrale, generano automaticamente la non commerciabilità del latte e degli animali da vita. “In altre parole – si legge nella lettera della Coldiretti – se le profilassi obbligatorie richieste dalla legge non vengono espletate e completate nei prossimi giorni dal servizio veterinario dell’Asl BN1, dal 1° luglio 2014 gli allevatori tutti del Sannio non potranno commercializzare né latte, né animali da vita perché ritenuti non sanitariamente garantiti”. Altrettanto grave è la situazione dei suini di cui la provincia di Benevento conta un patrimonio di circa 160mila capi e che rappresenta oltre il 60% nella regione Campania”.

“Sono decenni, infatti, – afferma il Presidente di Coldiretti Benevento Gennarino Masielloche la nostra regione non avendo l’accreditamento di regione esente da Malattia Vescicolare deve sottostare ad una serie di norme restrittive sia in materia di allevamento, di macellazione che di commercializzazione di insaccati che non possono essere esportati. Nell’ultimo triennio, finalmente, sono stati seguiti particolari protocolli di monitoraggio sanitario da parte del servizio sanitario e dagli allevatori tanto che vi sono serie probabilità di riuscire ad ottenere l’agognato accreditamento cosa che nel caso qui denunciato (di non completamento dei controlli previsti per il corrente semestre) verrebbe immediatamente vanificato e farebbe tornare la sanità animale del Sannio all’anno zero”.

La Coldiretti sannita rivolge un appello accorato alle autorità competenti ad intervenire con immediatezza, eventualmente a sostenere il ridotto organico del servizio veterinario sannita con inserimento occasionale di nuova forza lavoro; sembra che la spesa necessaria sia di poche decine di migliaia di euro che risolverebbe un problema emergenziale che non sarebbe dovuto mai accadere. “Il danno economico che si produrrebbe al settore agricolo ed all’intero territorio del Sannio – conclude infine il direttore di Coldiretti Giuseppe Brillante – sarebbe troppo elevato in termini produttivo, sociale, sanitario e di immagine di un territorio che sta facendo della qualità dei prodotti, della salubrità e della garanzia alimentare la carta vincente per mantenersi sui mercati nazionali ed internazionali”.

Tratto da@nmviOggi Logo  del 19 Maggio 2014