NEL LATTE DI MUCCA E’ STATO TROVATO UN NUOVO SUPER BATTERIO

Un nuovo ceppo, completamente nuovo, del batterio Stafilococco-aureo resistente all’antibiotico meticillina e’ stato trovato nel latte di mucca e nelle persone in Gran Bretagna e in Danimarca: e’ una variante inedita che – secondo Mark Holmes, ricercatore in medicina veterinaria preventiva all’universita’ di Cambridge, in Gran Bretagna – pone potenzialmente un problema di salute pubblica.

Lo studio, pubblicato da Lancet, sostiene che non c’e’ nessun rischio per il latte pastorizzato e i prodotti lattiero-caseari, ma le persone che lavorano con gli animali potrebbero essere a rischio.

Battezzato come il batterio ‘divora-carne’, il batterio Staffilococco-aureo meticillino-resistente (Mrsa, nell’acronimo in inglese) e’ diventato una minaccia per gli ospedali di tutto il mondo, perche’ e’ potenzialmente mortale quando infetta le ferite.

“Sebbene ci siano indizi che le mucche da latte forniscano un serbatoio di infezione, non e’ ancora chiaro se siano le mucche ad infettare le persone o le persone che infettino le mucche; e questa e’ una delle cose che cercheremo di accertare prossimamente”, ha detto Holmes, nel corso di una conferenza stampa.

Il team e’ incappato nel nuovo batterio Mrsa mentre studiava la mastite, una grave malattia che colpisce la vacche da latte: i ricercatori hanno trovato lo stesso gene mutato in 13 dei 940 campioni prelevati da 450 allevamenti da latte dell’Inghilterra meridionale; esami su persone curate per l’Mrsa hanno poi trovato lo stesso nuovo ceppo in 12 casi in Scozia, 15 in Inghilterra e 24 in Danimarca. Gli scienziati hanno poi individuato uno grappolo di campioni umani e bovini contenenti lo stesso nuovo ceppo, il che suggerisce la trasmissione tra bovini ed esseri umani. Secondo Laura Carcia-Alvarez, anche lei dalla Cambridge University, e’ “certamente preoccupante” aver trovato il nuovo ceppo tanto nelle mucche che negli esseri umani, ma la pastorizzazione del latte dovrebbe tener fuori il batterio dalla catena alimentare.

“I lavoratori delle aziende lattiero-casearie invece possono essere a piu’ elevato rischio di Mrsa, ma ancora non sappiamo se questo si traduce in un piu’ alto rischio di infezione”.