L’EFSA VALUTA IL RISCHIO D’INGRESSO DEI PARASSITI DELLE API NELL’UE

ape2Il piccolo scarabeo dell’alveare e l’acaro Tropilaelaps non sono attualmente presenti nell’UE, ma se si insediassero in questa regione potrebbero nuocere alla salute delle api, al settore dell’apicoltura e alla produzione di miele. In seguito a una richiesta della Commissione europea, gli esperti dell’EFSA hanno individuato i rischi dell’introduzione di questi organismi infestanti in Europa.

Gli attacchi da parte di organismi infestanti sono uno dei tanti fattori responsabili del calo del patrimonio apistico segnalato in molti Paesi europei. Altre possibili cause sono l’agricoltura e l’uso di pesticidi, la morte per fame e la nutrizione insufficiente delle api, i virus, le piante geneticamente modificate e i cambiamenti ambientali.

Secondo il parere scientifico del gruppo di esperti scientifici sulla salute e il benessere degli animali (AHAW) dell’EFSA, l’importazione di api, i prodotti apistici da utilizzare nelle attività di apicoltura e l’importazione involontaria di api sono le vie che pongono il maggiore rischio riguardo al possibile ingresso di tali organismi infestanti. Di tali rischi si tiene già conto nella vigente legislazione UE sulle importazioni di api regine vive e di prodotti apistici da utilizzare in apicoltura. L’importazione involontaria di api in spedizioni di altra natura è l’unica per la quale non è stato possibile individuare misure di salvaguardia efficaci e tecnicamente fattibili.

  • Ingresso di organismi infestanti attraverso le importazioni di api. Questo rischio interessa principalmente il piccolo scarabeo dell’alveare, poiché quest’organismo infestante è attratto dalle api in sé, mentre l’acaro Tropilaelaps è un parassita della covata di api mellifere. Le misure di salvaguardia individuate comprendono il rilascio di certificati per contrassegnare le spedizioni libere da organismi infestanti. L’importazione di sciami e colonie è vietata dalla legislazione e ciò riduce ulteriormente il rischio.
  • Importazione di prodotti apistici da utilizzare in attività di apicoltura. Il rischio d’ingresso attraverso l’importazione di prodotti apistici è elevato in particolare per il piccolo scarabeo dell’alveare, perché è un organismo attratto dall’odore delle api e dei prodotti che sono stati a contatto con le api (come il polline). Il rilascio di certificati per le spedizioni libere da organismi infestanti contribuisce a mitigare questi rischi.
  • Importazione involontaria di api in spedizioni di natura diversa. Rappresenta un rischio elevato di ingresso per entrambi gli organismi infestanti, trattandosi di un evento molto difficile da rilevare. In questo caso, il gruppo di esperti scientifici non ha potuto individuare alcuna misura di salvaguardia.

La valutazione del rischio condotta dal gruppo di esperti scientifici AHAW non si proponeva di quantificare il rischio, bensì di esplorare tutte le possibili modalità di ingresso degli organismi infestanti nell’UE.

L’EFSA ha preso in esame anche altre possibilità d’ingresso, come le importazioni di frutta, ortaggi, apparecchiature per l’apicoltura di seconda mano, suolo e movimenti naturali delle api e di questi organismi infestanti. Secondo le conclusioni degli esperti si tratta tuttavia di eventi meno probabili.

Tra le raccomandazioni espresse, il gruppo di esperti scientifici ha menzionato la necessità di metodi di rilevazione rapida. L’istruzione e la formazione delle persone coinvolte nell’allevamento, commercio o trasporto di api produrrebbe un aumento della consapevolezza e della competenza professionale, contribuendo infine a impedire l’ingresso di questi organismi infestanti nell’UE.

Gli esperti dell’EFSA esaminano la salute delle api da diversi punti di vista, tra cui gli aspetti di salute e di benessere degli animali, la possibile influenza dell’uso di pesticidi e OGM, nonché i requisiti per la raccolta di dati. Tale valutazione del rischio ampia e integrata fornirà ai gestori del rischio una consulenza scientifica esauriente.

A maggio l’EFSA terrà un colloquio scientifico , che prenderà in esame gli approcci olistici alla valutazione del rischio associato a fattori multipli di stress nelle api. L’Autorità pubblicherà inoltre delle importanti linee guida per la valutazione del rischio dagli effetti dei pesticidi sulle api da miele, sui bombi e sulle api solitarie, che verrà pubblicato nella seconda parte di quest’anno.


  • Endemico dell’Africa, America settentrionale e Australia, il piccolo scarabeo dell’alveare può distruggere colonie di api mellifere, favi, miele e polline conservati e spingere le api ad abbandonare l’alveare. Quest’organismo infestante non dipende dalle api ed è in grado di sopravvivere con frutta e ortaggi.
  • L’acaro Tropilaelaps si è diffuso dall’Asia. Può causare mortalità della covata di api mellifere e riduzione della durata di vita delle api mellifere adulte. Non può volare e necessita della covata di api mellifere per sopravvivere.
  • “Covata” si riferisce alle uova, alle larve e alle pupe destinate a diventare api adulte.