IL FUTURO DEL PACKAGING È ECOLOGICO!

PellicolaLa maggior parte del cibo che compriamo è confezionato. La maggior parte delle confezioni è fatta con derivati dal petrolio e quindi non è biodegradabile.  È possibile poter cambiare passo?

Ogni anno, un cittadino medio dell’UE produce circa 159 kg di confezioni da smaltire, il 40 % dei quali non viene riciclato.

Il nostro pianeta si sta trasformando, lentamente, in un’enorme distesa di rifiuti. Prendere quest’affermazione come stato di fatto e continuare a vivere senza pensarci o senza fare niente è un comportamento errato, che causa e sempre più causerà problemi ecologici. Il modo giusto per combattere questo problema è quello attivo, che ogni cittadino del mondo dovrebbe adottare per salvare il futuro della Terra e preservarla per i propri figli.

Non si tratta di fare cose estreme, basterà cercare, nel nostro piccolo, di utilizzare sempre più i prodotti eco-friendly, quelli che rispettano l’ambiente, essendo biodegradabili, e che, durante il processo produttivo, non producono agenti inquinanti. Un piccolo passo che, aggiungendosi ad altre iniziative, potrebbe essere decisivo per il futuro del pianeta.

A questi problemi ambientali dal gennaio 2012 cercano di dare risposta 18 aziende europee che hanno aderito al progetto SUCCIPACK (“Development of active, intelligent and sustainable food PACKaging using PolybutyleneSUCCInate”), finanziato dall’UE.

Diciotto aziende di tutta Europa che si sono riunite per creare materiali innovativi per l’imballaggio degli alimenti a base di polibutilene succinato, più comunemente conosciuto come PBS.

Il consorzio ha passato due anni mettendo a punto i gradi, la struttura, la formulazione, la lavorazione e le vie per riciclare il PBS in modo da rendere questo materiale pronto da usare sul mercato dell’imballaggio degli alimenti. Tutto ciò facendo attenzione a mantenere bassi i costi di investimento.

Christophe Cotillon, che ha coordinato il programma  per conto di ACTIA, spiega il progetto SUCCIPACK «le confezioni a base di PBS sono in grado di offrire una qualità molto buona di imballaggio per gli alimenti, del tutto paragonabile alle confezioni attualmente usate, specialmente per quanto riguarda il rispetto dei requisiti della sicurezza alimentare. Migliorando le proprietà di barriera di questo nuovo imballaggio, si può migliorare il termine di deperibilità dei prodotti alimentari e man mano che sviluppiamo la multi-funzionalità sarà necessaria solo una pellicola per proteggere i prodotti alimentari, eliminando così il bisogno di diversi strati di imballaggio e sovra-imballaggio».

Il progetto SUCCIPACK, ha avuto inizio nel 2012 e si può dire che a due anni di distanza, gli obbiettivi principali sono stati raggiunti: possibilità di creare confezioni mediante acido succinico al 100 %, biodegradabili e riciclabili, con un impatto in termini di sicurezza alimentare minimo rispetto alla plastica tradizionale. Il PBS biologico si può produrre facilmente a partire da materiale cellulosico e fonti rinnovabili di biomassa vegetale (piante , scarti da potatura e rifiuti vegetali)  e si prevede che in futuro la capacità produttiva aumenterà.

Le confezioni a base di PSB sono state testate su prodotti alimentari, come il formaggio, le verdure pronte, la carne e il pesce. I benefici previsti in termini di deperibilità sono quantomeno comparabili alle confezioni attuali e a volte hanno  prestazioni migliori.

Altro punto a favore la possibilità di utilizzarlo per produrre pellicole, vassoi e sacchetti con  le stesse tecnologie che usano attualmente per i materiali di imballaggio tradizionali – iniezione, formatura, estrusione film soffiato e termoformatura – senza necessità di cambiare il processo produttivo.

La commercializzazione dovrebbe cominciare entro due anni anche se nella prima fase, il PBS  sarà un misto di materie prime petrolchimiche e biologiche. In seguito le confezioni conterranno sempre di più materiale biologico.

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