COSA SUCCEDEREBBE SE LE ZANZARE SCOMPARISSERO?

Le zanzare pungono, succhiano sangue e soprattutto trasmettono malattie: non sarebbe meglio se sparissero dalla circolazione? Di solito, la scomparsa di una specie causa squilibri negativi, a volte irreparabili, nell’ecosistema in cui vive. Ma curiosamente (e anche se non tutti sono d’accordo con queste conclusioni) le zanzare sarebbero un’eccezione: a parte pochi uccelli e pesci che se ne cibano, sembra poche specie ne sentirebbero la mancanza se sparissero dall’oggi al domani. Inoltre, solo i maschi delle zanzare contribuiscono all’impollinazione di alcune piante, che però potrebbero fare affidamento su altri insetti per la propria riproduzione.
Le zanzare, oltre che a dare fastidio, sono gli animali più pericolosi per la nostra specie, responsabili di oltre 1 milione di decessi all’anno a causa delle malattie che trasmettono – dalla malaria, a Zika e West Nile Virus. Cifre che hanno spinto molti esperti a domandarsi cosa succederebbe se si estinguessero o se fossero del tutto debellate. Di sicuro salveremmo vite umane, ma bisognerebbe valutare quali sarebbero le conseguenze per l’ecosistema. In Italia e nel mondo, si stanno portando avanti progetti di eradicazione delle zanzare, come il progetto STOPTIGRE in atto dal 2015 a Procida e che ha da poco ricevuto il patrocinio UNESCO, e il World Mosquito Program, che ha permesso di ridurre l’incidenza di Dengue in alcune popolazione tramite zanzare geneticamente modificate.

Il ruolo delle zanzare negli ecosistemi
Le specie di zanzare sono oltre 3500 e di queste, solo 200 pungono l’essere umano: volatilizzare dall’oggi al domani una tale quantità di specie avrebbe di certo un impatto negativo sull’ecosistema globale. Oppure no? Nel 2010, la rivista Nature ha posto proprio questa domanda a entomologi ed ecologi, con risposte contrastanti e inaspettate. In teoria la sparizione di una sola specie, figuriamoci migliaia, tende a causare un effetto domino e sbilanciare del tutto gli equilibri di un ecosistema. Eppure secondo gli esperti intervistati, salvo qualche parere dissonante, proprio le zanzare sarebbero un’eccezione alla regola.

Nutrendosi di nettare e linfa, i maschi di zanzara hanno un occasionale ruolo di impollinatori
Come molti insetti volanti, anche le zanzare hanno un ruolo nell’impollinazione delle piante – in particolare i maschi, che non si nutrono di sangue ma di nettare e linfa delle piante. Ma sono pochissime le piante che beneficiano dell’impollinazione delle zanzare, e nessuna di queste sembra esserlo in maniera obbligata: in questi casi, pianta e insetto si sono coevolute per l’impollinazione e se l’insetto sparisse la pianta non potrebbe più riprodursi. Al contrario, mentre la sparizione delle api o altri impollinatori sarebbe una catastrofe per la riproduzione delle piante, l’impollinazione fatta dalle zanzare potrebbe essere espletata da altri insetti che ne andrebbero a occupare la nicchia ecologica alla loro sparizione.

Quali sono gli animali che dipendono dalle zanzare
L’impatto della scomparsa delle zanzare si risentirebbe di più nella tundra artica, dal Canada alla Russia: è qui che specie adattate al freddo come Aedes impiger e Aedes nigripes esplodono in numeri considerevoli allo scioglimento della neve, creando sciami che fungono da importante fonte di alimentazione per gli uccelli migratori in una zona con scarse risorse alimentari. Ma alcuni ecologi, sempre intervistati da Nature, ritengono che questa importanza sia sovrastimata, e che altri insetti succhiasangue delle zone artiche (come i midges, presenti in Islanda) potrebbero sopperire alle necessità alimentari delle specie migratorie.

Tratto da Geopop del 20 Agosto 2025